DEFICIT COGNITIVI SI COMBATTONO ANCHE CON I FUNGHI DEFICIT COGNITIVI SI COMBATTONO ANCHE CON I FUNGHI

sei anni di studi su 600 casi per chiudere una importante ricerca

Un team del Dipartimento di Medicina Psicologica e del Dipartimento di Biochimica della Yong Loo Lin School of Medicine dell'Università Nazionale di Singapore (NUS) ha scoperto che gli anziani che consumano più di due porzioni standard di funghi settimanali hanno il 50% di probabilità  di vede ridotte le capacità cognitive (MCI).

Una porzione era definita come tre quarti di una tazza di funghi cotti con un peso medio di circa 150 grammi. Due porzioni equivalgono a circa mezzo piatto. Mentre le dimensioni delle porzioni fungono da linea guida, è stato dimostrato che anche una piccola porzione di funghi alla settimana può ancora essere utile per ridurre le probabilità di MCI.

"Questa correlazione è sorprendente e incoraggiante: sembra, infatti, che un singolo ingrediente comunemente disponibile possa avere un effetto importante sul declino cognitivo", ha detto l'Assistente Professor Lei Feng, che opera nel Dipartimento di Medicina Psicologica del NUS, e che è l'autore principale di questo lavoro.

Lo studio della durata di sei anni, condotto dal 2011 al 2017, ha raccolto dati da oltre 600 anziani cinesi di età superiore ai 60 anni residenti a Singapore. La ricerca è stata condotta con il sostegno del Life Sciences Institute e del Mind Science Center del NUS, nonché del National Medical Research Council del Ministero della Salute di Singapore. I risultati sono stati pubblicati online sul Journal of Alzheimer's Disease il 12 marzo 2019.

Determinazione di MCI negli anziani

L'MCI è generalmente vista come lo stadio tra il declino cognitivo dell'invecchiamento normale e il più grave declino della demenza. Gli anziani affetti da MCI spesso mostrano una qualche forma di perdita di memoria o dimenticanza e possono anche mostrare deficit su altre funzioni cognitive come la lingua, l'attenzione e le abilità visive e dello spazio circostante, tuttavia, i cambiamenti possono essere impercettibili, poiché non presentano deficit cognitivi invalidanti che influenzano le attività della vita quotidiana, che è caratteristica dell'Alzheimer e di altre forme di demenza.

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